26.03.2025

POLITICHE PUBBLICHE | Il Consiglio federale si oppone all’iniziativa popolare «No a una Svizzera da 10 milioni!»

Il Consiglio federale chiede al Parlamento di raccomandare che l’iniziativa popolare «No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)» venga respinta dall’elettorato senza controprogetto. L’iniziativa mette a rischio la prosperità e la sicurezza della Svizzera e mette in discussione gli accordi bilaterali con l’UE. ARTISET seguirà con grande attenzione i dibattiti parlamentari.

L’iniziativa popolare «No a una Svizzera da 10 milioni!» lanciata dall’UDC mira a limitare l’immigrazione. Secondo la sua formulazione, la popolazione residente permanente della Svizzera non deve superare i dieci milioni di persone prima del 2050.

Il Consiglio federale respinge l’iniziativa popolare senza controprogetto

Secondo il Consiglio federale, l’iniziativa mette a rischio la prosperità, lo sviluppo economico e la sicurezza della Svizzera. Se la popolazione della Svizzera superasse i 10 milioni di abitanti e se non fosse possibile negoziare una clausola d’eccezione o di salvaguardia più efficace, la Svizzera dovrebbe denunciare l’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) con l’UE. A causa della clausola ghigliottina, la risoluzione dell’ALC comporterebbe il decadimento di tutti gli accordi bilaterali con l’UE. Sarebbero dunque compromessi anche gli accordi di associazione Schengen/Dublino: secondo il Consiglio federale, ciò genererebbe probabilmente un aumento della migrazione irregolare e renderebbe più difficile la lotta contro la criminalità (con rete internazionale).

Misure aggiuntive nel settore dell’alloggio e nel mercato del lavoro

Il Consiglio federale riconosce tuttavia che l’immigrazione in Svizzera e la crescita demografica pongono delle sfide. Propone pertanto ulteriori misure di accompagnamento in materia di immigrazione riguardanti i settori del mercato del lavoro, dell’alloggio e dell’asilo. Tra queste rientrano anche misure per valorizzare ulteriormente il potenziale di manodopera indigena, la promozione della costruzione di alloggi senza scopi di lucro e misure nel settore dell’asilo. L’immigrazione in Svizzera confluisce in primo luogo nel mercato del lavoro. Il Consiglio federale sottolinea che con l’UE è stato possibile negoziare un efficace dispositivo di protezione corredato da deroghe e garanzie, senza mettere a rischio l’ALC e la via bilaterale.

Promozione mirata del potenziale di forza lavoro e manodopera indigena

Il Consiglio federale ha adottato una serie di misure aggiuntive per valorizzare ulteriormente il potenziale di manodopera indigena. In particolare, occorre integrare meglio nel mercato del lavoro le persone immigrate nel quadro del ricongiungimento familiare e le persone di età avanzata in cerca d’impiego. Per ARTISET, la promozione del potenziale di forza lavoro indigena è senza dubbio la priorità assoluta. Per garantire l’alta qualità dell’assistenza in ambito sociale e sanitario, i fornitori di prestazioni devono poter contare su risorse umane sufficienti. ARTISET seguirà quindi con grande attenzione le discussioni in Parlamento.

Comunicato stampa e messaggio del Consiglio federale 21.03.25