POLITICHE PUBBLICHE | La bozza della revisione della Legge sulla Discriminazione delle persone in situazione di handicap lascia aperte alcune domande
È positivo che la tutela contro le discriminazioni abbia un peso maggiore con l'estensione dell'ambito di applicazione a tutti i rapporti di lavoro. Tuttavia, il disegno di legge fa poco per migliorare la combinazione tra l'eliminazione della discriminazione sul posto di lavoro e l'urgente promozione dell'integrazione professionale delle persone in situazione di handicap, come richiesto da ARTISET e INSOS.
La presente revisione della legge sui disabili (LDis) è tesa a ridurre gli svantaggi in due ambiti essenziali per la vita quotidiana delle persone in situazione di handicap: il lavoro e le prestazioni.
Gli svantaggi devono essere eliminati proposta la via dell’applicazione caso per caso, mediante accomodamenti ragionevoli. La proposta di imporre soltanto provvedimenti ragionevolmente esigibili in circostanze concrete consente di promuovere le pari opportunità delle persone con disabilità tenendo conto dell’interesse legittimo del settore economico a non doversi sobbarcare oneri eccessivi.
Concetto di accomodamento ragionevole
Il fulcro di questo concetto è un processo di negoziazione tra persone in situazione di handicap e datori di lavoro o fornitori di servizi. Un accomodamento ragionevole per il singolo caso specifico mira a prevenire o a eliminare la discriminazione, o quantomeno a ridurre gli svantaggi. Sempre a condizione che l’accomodamento in questione sia appropriato e ragionevole per i datori di lavoro nel caso specifico. Se le parti non sono in grado di raggiungere un accordo, è possibile rivolgersi a un giudice.
Il concetto proposto crea incertezza giuridica piuttosto che chiarezza. Il regolamento contiene termini giuridici indefiniti, il cui significato e la cui portata possono probabilmente essere determinati solo mediante interpretazione giudiziaria. Non è chiaro quali dinamiche e quali effetti produrrà una tale vaghezza dei termini giuridici.
La riduzione degli svantaggi sul posto di lavoro e la promozione dell’integrazione professionale vanno di pari passo
Per ARTISET e INSOS non è chiaro il motivo per cui due condizioni quadro interdipendenti debbano essere considerate separatamente l’una dall’altra. Un maggiore impegno congiunto per vietare la discriminazione e ridurre gli svantaggi sul posto di lavoro deve essere direttamente collegato alla promozione dell’integrazione sul lavoro delle persone in situazione di handicap.
Revisione della legge sui disabili: il Consiglio federale adotta il messaggio | Comunicati stampa
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